01.03.2017 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –

Come Gesù anche noi possiamo trovarci in un deserto “esistenziale”, assediati da timori e ansie, delusioni e dubbi di fede. Per questo Gesù è stato sottoposto alla tentazione, perché potessimo sapere che Lui mai ci abbandonerà, che nel momento della prova Lui è con noi e ci dona il Suo Spirito.

Lo Spirito di Cristo che ci difende, che non gli ha fatto ascoltare gli inviti del nemico: l’ingannatore, tanto astuto da usare la Parola di Dio per tentare di farlo cadere.

Quante volte anche noi siamo sottoposti a queste trappole: “ma se sei stato trattato in questo modo, vendicati, ribellati, come si permette di fare questo a te!”. Sempre il demonio ci adula per farci cadere: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane», sussurra a Cristo.

La prima tentazione, quella del pane, è la tentazione di avere una sicurezza, assicurarsi le cose materiali prima di tutto, anche a costo di rinnegare la fede, mettendo Dio all’ultimo posto: prima il lavoro, i soldi, il successo, etc. e così per le altre due tentazioni, quella della storia e quella degli idoli.

Questa Quaresima viene per aiutarci ad entrare nella verità.

Tutti noi abbiamo queste tentazioni: a te, nel fondo, cosa interessa?

Forse oggi non vedi nulla perché sei ingannato, cerchi di seguire Cristo, ma in realtà non lo ascolti mai: anche noi possiamo dire parole molto belle, sentimentali e che fanno smuovere il cuore, ma, all’ora della verità, della tentazione, cosa facciamo?

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