04.04.2017 – di Andrea Cocco

Una serie TV andata in scena di recente in Italia, riprodotta da Sky Atlantic, articolata in dieci episodi, racconta di un Papa americano, il primo nella storia, che è completamente contraddittorio e provocante nei confronti della Chiesa. The Young Pope si presenta come un paradosso se pensiamo che l’atteggiamento di questo Papa ridisegnato dal regista è completamente opposto all’attuale Papa Bergoglio, ma anche lontano dalla realtà di una chiesa che non vuole perdere le proprie radici e che con l’ausilio dello Spirito Santo difficilmente perderà il giusto cammino. L’obiettivo del regista, Paolo Sorrentino, era quello di evidenziare l’aspetto umano del prelato, peculiarità che a sua avviso non viene messa in luce ma che esiste e va evidenziata. Idea che si perde sia nella forma, perché esagera negli aspetti di un Papa mai visto con forme e linguaggi
che hanno del fantascientifico, sia nei contenuti se pensiamo ad avvenimenti messi in scena in modo inopportuno e di difficile credibilità e che  probabilmente potrebbe anche sviare o confondere i più ingenui. Il regista, rispondendo ad alcune interviste, non definisce questa serie provocatoria, ma di certo qualcosa di questa serie al mondo religioso non è piaciuto, in quanto si è spinto in scene che oltrepassano il limite come per esempio la scena della confessione, dove si evince il Papa che non ha bisogno di confessare alcun peccato, oppure scene dove si vede il Papa che fuma o che ordina alla Madonna di fare cose per lui. Insomma una serie TV che difficilmente forse vedremo in una rete nazionale ma che si può vantare di avere un pubblico commerciale abituato a cibarsi di manipolazioni silenziose che trapassano in modo ingenuo ma che alla fine non lasciano nulla se non confusione dei veri valori. Una sfida, quella di Sorrentino, che subentra in modo erosivo nel pubblico italiano, abituato a seguire il cinema in ambito religioso ormai con una certa affidabilità educativa e che ora appare confusa e deviante; situazione diversa per il pubblico americano il quale dai primi rumors sembra apprezzare il genere di questa serie tv ma che sicuramente non è appassionato del prodotto popolare che ne ha fatto del cinema religioso una certezza, grazie anche ai prodotti cinematografici e televisivi religiosi tipici del nostro Paese.

Dal punto di vista cinematografico nulla da dire sulle perfette interpretazioni e sulle scene riprodotte in grande stile, qual è quello del regista Premio Oscar Sorrentino, così come l’interpretazione del protagonista Jude Law, che nella serie interpreta Pio XIII, così come quella dell’attore italiano Silvio Orlando nei panni del Segretario di Stato, nel film Card. Voiello.

Un’idea cinematografica, quella di Sorrentino, valorizzata alla mostra del Cinema di Venezia con il “premio SIAE per l’innovazione creativa”, ma lontana dalla realtà del mondo Cristiano e che sicuramente sarà oggetto di critica in ambito religioso. Una cosa è certa, senza cultura e discernimento c’è il rischio di essere prede di una mentalità pericolosa.

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