24.12.2017 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –

Accogliere, aprirsi alla novità, riaprirsi alla Speranza: questo è il Natale.  Accogliere un bimbo.
Nella sua piccolezza e povertà, incaricarsi di difenderlo e di occuparsi di Lui, non rimanere indifferente al suo pianto: questo significa oggi accogliere Cristo. Come quando si accoglie un figlio che nasce, è necessario uscire da noi stessi, dalla preoccupazione di cercare sempre e solo il nostro tornaconto e di realizzare il nostro piacere. Scopriremo così che Lui davvero è oggi vivo e presente nella nostra vita.

Questa è la Grazia che ricevono in quella notte i pastori: gente che vale poco, che non ha grandi meriti, anzi scartati dai “cosiddetti” privilegiati, perché impossibilitati, per il loro lavoro, a rispettare la legge. Sono proprio loro che per primi accolgono questo Bimbo, hanno questo privilegio. Perché bisognosi di Salvezza.

Erode, nei suoi palazzi sontuosi e nella sua ricchezza ne ha paura. E’ridicolo ma non se ne rende nemmeno conto. Proprio come avverrà anche questa notte di Natale 2017, per i tanti “ricchi” dei giorni nostri.

Aprirsi alla novità.

Triste è la vita di chi non si aspetta più nulla, preoccupato di difendersi da tutto. Dovremmo tutti chiederci se questa notte siamo disposti a rimettere tutto in gioco, ad aprirci alla novità, anche e soprattutto nei rapporti con gli altri. Disposti al perdono, a ricominciare da capo, a dare nuove opportunità. Per noi e gli altri. Il Signore ci aiuterà in questo, ci darà il Suo Spirito.

Riaprirsi alla Speranza.

Sappiamo tutti quanto è difficile poter pensare di ricostruire quello che abbiamo perso. Noi non ne siamo capaci, da soli. Ma l’incontro con Gesù è quello che ci permette di sapere che con Lui tutto sarà più bello, di nuovo sentiremo la pienezza e il desiderio di Amare. La conversione è accettare che non siamo noi a poterlo fare, ma dare l’opportunità allo Spirito di Cristo di realizzarlo in noi.

E allora questo Natale non sarà “uno dei tanti”, ma una vera nascita. La nostra.

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