30.03.2018 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –

“O notte veramente beata”, canteremo nella Santa Veglia della Pasqua.
Si perché è la notte dell’attesa, della risposta alle nostre domande più profonde.
E’ la notte che ci svela il nostro destino. Destino di Eternità, dove tutto cambia aspetto e la vita regna!!
Come possiamo dormire in questa notte? Oppure essere distratti, pensare ad altro?!

Questa notte Santa è la risposta alle tante nostre sofferenze, alle domande più profonde, alle aspettative disattese, alle delusioni di felicità.

Si dice che è in questa notte che tornerà Cristo.

E coloro che troverà a vegliare, ad attendere, non gusteranno la morte, ma passeranno direttamente in Cielo con Lui!

Si perché, forse ancora molti di noi non lo avranno ancora capito, ma la nostra Patria non è qui: tutto termina, tutto finisce…ma noi nel cuore abbiamo tutti un sentimento profondo che ci parla di Eternità!

Ecco allora come il poeta che ha conosciuto l’Amore di Cristo descrive come sarà il suo arrivo alla Patria vera, quella Celeste:

“E tu mi accogli, mi accogli e porgendomi le braccia, sugli occhi mi baci e le lacrime asciughi, e i piedi mi lavi, e poi al banchetto per me preparato mi accompagni, e mi vesti d’onore, e nessuno mi odia, le critiche amare finiscono, non mi batto più il petto e mi scuoto la cenere dal corpo…

Oh si riposa, cantano gli Angeli, riposa amico nostro, fratello, caro, caro, sei arrivato finalmente, sei tornato dall’esilio, hai compiuto il tuo viaggio…

…ghiande certamente hai mangiato per la strada: ma ecco, il viaggio è terminato, sei qui giunto, sei arrivato, nessuno più ti scaccia via, mai più nessuno ti dirà “esiliato”, prendi riposo.

Ecco la festa è preparata, ci sono quelli che hai sempre amato: Michele, fulgente come stella del mattino, e il dolce Raffaele che con te è stato nel cammino, e il forte Gabriele.

E la Beata Vergine Maria si avvicina e mi prende per mano e mi accompagna davanti al trono della Gloria, e la voce di colui che è seduto sulla destra mi parla:

“entra, fratello mio nel mio riposo: ecco tuo padre”.

 

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