29.10.2018 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –

Nella Festa di tutti i Santi siamo chiamati a contemplare il nostro destino di cristiani: la Santità! Non siamo chiamati dal Signore a cose piccole o insignificanti, ma a trovare nella nostra vita il cammino perché il Signore realizzi in noi opere grandi!
Ecco che stupisce il fatto che in questi giorni, anziché festeggiare il Signore per questa meravigliosa chiamata che accomuna tutti noi cristiani, si assiste al sempre più diffuso espandersi della “festa” delle “zucche vuote”: diffusione legata, come tutti i fenomeni di massa, a questioni di marketing e di profitto, ma che ci deve portare a riflettere sul nostro discernimento. La diffusione di questa “moda”, soprattutto tra i più piccoli, mostra infatti una preoccupante mancanza di capacità critica, che oltrepassa anche l’aspetto religioso.

La mancanza di questa autonomia diciamo “intellettuale” fa si che si diviene facilmente “manovrabili”, così che il mostruoso diventa simpatico, la violenza è mascherata da gioco, il demoniaco entra nel nostro modo di pensare…in punta di piedi.

Il cristiano è invece l’uomo della gioia e della Speranza: Cristo ha spazzato via la morte, prendendola su di sé, perché noi avessimo la vita.

Grazie al sacrificio di Cristo è un uomo “rinato”, dall’acqua e dallo Spirito, per lui la morte non esiste più, perché ha ricevuto la vita eterna, già adesso. Non è una “zucca vuota”, non è un “fanciullo in balìa delle onde, trasportato qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannato dagli uomini con quella astuzia che trascina all’errore” (scrive San Paolo nella lettera agli Efesini), ma un uomo che sa scegliere il bene e dona vita, perché l’ha ricevuta da Cristo.

E vita eterna!

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