22.02.2020 – S. MARIANI

E’ scattata l’allerta Coronavirus anche in Italia.
Dopo la notizia del primo contagio di qualche giorno fa, in queste ultime ore i casi di persone colpite dal virus sono in aumento.
Queste righe non vogliono aumentare l’allarmismo e la preoccupazione che già sta dilagando, ma sicuramente è bene prendere le dovute precauzioni e attenzioni in ogni ambito, Chiesa compresa. 

Ci sentiamo di portare alla riflessione se gesti e segni di fraternità possano costituire oggi un veicolo preferenziale per la trasmissione del virus.
In un momento in cui non conosciamo bene il nemico da combattere e non sappiamo l’entità della minaccia a cui siamo esposti occorre riflettere se lo scambio della pace, l’acqua Santa (ingresso chiese) e Comunione in bocca, nel rispetto della spiritualità non debbano essere riconsiderate a favore di gesti più “sicuri” dal punto di vista epidemiologico.

In alcune Diocesi del Nord Italia già sono state intraprese iniziative in questo senso: il vescovo di Piacenza ha imposto la distribuzione della Comunione sulla mano e non in bocca ed evitare lo scambio di pace.
Il Card. Gualtiero Bassetti, presidente della CEI si è detto disposto ad “attuare qualunque disposizione” sottolineando che “non bisogna diffondere allarmismo”. 

Come RGA, forti delle numerose richieste che ci sono pervenute, ci siamo permessi di scrivere al nostro Vescovo S.E. Mons. M. Parmeggiani circa l’opportunità di attuare le medesime misure precauzionali adottate dalle Diocesi del Nord Italia.

 

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