21.04.2016 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –

image_preview“Amore”. Gesù oggi ci parla del desiderio più grande di ogni uomo: quello di Amare. Ma lo chiama anche “Comandamento nuovo”. Perché tutti vogliamo essere amati, riconosciuti, cercati, ma pochi scopriamo che la vera felicità è Amare.  Come avviene per tutte le parole di cui facciamo molto uso, confondiamo l’Amore di cui parla Gesù, con l’Essere Amati. Lui oggi ci dice “che vi amiate”, non che tu sia amato. E per essere amati, noi facciamo grandi sforzi: ma per amare? L’Amore di cui ci parla oggi il Signore, quello che Lui stesso ci ha mostrato verso di noi, è quello che ci rende felici, perché “è donandosi che si riceve la vita”. Se la vita la chiediamo agli altri, al lavoro, alle cose, sempre saremo in debito, in affanno, mai sazi, mai contenti, elemosinando stima e affetto.
Ma come posso oggi ricevere questa capacità? Quando ci rendiamo conto dell’Amore di Cristo per noi: “Solo tu, Signore, solo tu. Solo tu, Signore, solo tu non mi giudichi. Tu mi ami, mi salvi”. Solo Lui.  Perché ti affanni tanto a cercare di essere amato, cercando di fare carriera, accumulando soldi, a cercare la stima, …stai faticando ogni giorno per le cose che ti deluderanno, perché passeranno. Presto…lasciandoti deluso e solo. Oggi rispondere all’invito di Cristo ad Amare significa vivere nella Pasqua, già assaporando la Vita Eterna, quella Gioia del Cielo che è la nostra terra, ma che si fa presente già oggi, concretamente: aspirate, desiderate le cose del Cielo e non quelle della terra, perché tutte le cose della terra passeranno, tutte, tutto sarà distrutto: vanitas vanitatum! vanità delle vanità! Dice il libro del Qoelet. Per questo Cristo ci invita, oggi, a ricercare questo modo nuovo di vivere, amando come Lui ci ha amati, che è la nostra Felicità, la realizzazione del desiderio più profondo del nostro cuore.

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