21.05.2023 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

Mentre Gesù sale al Cielo, due uomini in vesti bianche invitano gli apostoli a non guardare il Cielo: il Signore è salito al Cielo ma il Suo Spirito continua ad essere presente in chi lo accoglie. Gesù conosce i suoi discepoli, conosce noi e sa che solo con il Suo Spirito possiamo seguirlo, fare anche scelte difficili e impegnative che manifestino la Sua presenza in noi.
L’Assunzione al Cielo della natura umana è il cuore della festa di oggi: dopo il peccato di Adamo l’uomo non era che polvere, ma ora il suo destino è rovesciato: il cuore rivolto al cielo, ma i piedi, la nostra vita, risplende qui in terra.
Nel Vangelo di Matteo ascoltiamo infatti che il Signore promette la Sua presenza che ci rende capaci di continuare la Sua opera, portare avanti la missione di salvare l’uomo, perché testimoniamo che già oggi è possibile gustare la bellezza del Cielo.
Oggi più che mai c’è bisogno di vedere questi “segni” della Sua presenza, la fede testimoniata attraverso i suoi frutti che sono il perdono, la misericordia, la capacità di mettere Dio al primo posto.
Questi sono i segni “celesti” che ha bisogno di vedere chi non conosce Dio.
Cristo si è incarnato per non rimanere un’idea, una bella teoria, un raccontino per bambini, ma per salvare ogni uomo.
Attraverso di noi, che abbiamo conosciuto il Suo amore infinito.

Mons. Antonio Interguglielmi

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