02.11.2025 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
Gesù ha voluto assumere in tutto la nostra realtà di uomini, per portarci al Cielo.
Nella sua vita ha affrontando le tentazioni, le stesse che viviamo noi ogni giorno, perché possiamo capire che la vita è una lotta, un combattimento, qualcosa che è prezioso: non è solo appagarsi affettivamente, lavorare, accumulare soldi, fare carriera e andare in montagna a sciare, divertirsi; non siamo certo stati creati per qualcosa di così banale, ma per il Cielo.
Lo vediamo tutti: ogni giorno dobbiamo combattere, ogni giorno è così.
In questa realtà, per non soccombere, perché la nostra vita abbia un senso, è necessario riconoscere la chiamata al Cielo, alla vita Eterna: altrimenti tutto diventa un assurdo, perde di senso.
Può accadere che il Signore permetta dei fatti nella nostra storia che non ci piacciono, ma che ci aiutano ad aprire gli occhi sulla realtà, a cercare il senso profondo della nostra esistenza, a gridare a Lui: “Signore, abbi pietà di me! Signore, non ce la faccio, aiutami!”
Allora, se non scopriremo che lui è sempre stato al nostro fianco, il solo che non ci abbandona mai, che fino all’ultimo giorno della nostra vita farà di tutto per portarci in Cielo con Lui.
