19.06.2022 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
Se oggi chiediamo “che cos’è che fa soffrire l’uomo?” La risposta sarà: “Ciò che fa soffrire l’uomo è che non ha denaro sufficiente, che non lo pagano, che la moglie o il marito è in quel modo, che non ho un lavoro, che i figli non sono così bravi come vorrebbe, che sono è solo…”.
Tutte queste cose ci fanno soffrire, non ci sono dubbi, ma la nostra vera sofferenza sta ad un livello molto più profondo. C’è un vuoto che non si riempie con le nostre risorse, con i soldi, il piacere, gli affetti, i successi…non bastano, arriva il momento che ci troviamo senza capire cosa stiamo facendo e perché. Questo è il vuoto che solo Dio può riempire.
Anche il Signore conosce questo nostro vuoto, anzi lo ha provato Lui stesso nel Getsemani, ma non ha mai dubitato dell’Amore del Padre, sapeva che Dio non lo avrebbe deluso, non lo avrebbe abbandonato alla morte: per questo ci ha lasciato l’Eucarestia, così che possiamo trasformarci in tabernacoli, diventiamo tempio dello Spirito Santo, in Lui riceviamo la sua natura divina: “Anima di Cristo, santificami, Corpo di Cristo, salvami.”
Quando siamo scoraggiati, delusi dagli altri, abbattuti, Lui in noi ci consola, ci permette di rimanere soli con Lui. Sentirsi felici soli ma nella comunione: “Passione di Cristo, fortificami”.
Dio con Cristo ha realizzato la promessa: abbiamo la stessa natura di Dio e possiamo così compiere quello che Cristo ha fatto; fino ad amare come Lui ci ha amato.
Con Lui in noi possiamo donarci ai fatti, alle difficoltà e delusioni, alle persone di questo giorno, così che i problemi che incontriamo non sono qualcosa che ci schiaccia, ma un’occasione per trovare Cristo presente: “Corpus Christi, Intra vulnera tua absconde me. Ne permittas me separari a Te”. (Nelle tue piaghe, nascondimi. Non permettere che io sia separato da Te).