16.04.2023 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
Tommaso nel Vangelo di questa seconda domenica di Pasqua mette al centro la necessità dell’esperienza personale nel riconoscere Cristo risorto: ognuno di noi ha bisogno di saperlo vedere vivo e presente nella sua vita.
La sua diffidenza, il voler “vedere con i propri occhi i segni dei chiodi” e “toccare le sue piaghe”, rappresentano non tanto una sfida quanto una ricerca sincera, il bisogno di non credere “perché altri me lo dicono”, ma il desiderio di sperimentare personalmente la Resurrezione, la verità che cambia la vita.
Gesù non si scandalizza dell’atteggiamento di Tommaso: Lui è venuto per incontrarci, per mostrarsi vivo e Risorto. Per questo dopo otto giorni appare anche a Lui e con amore gli dice “Ora non essere più incredulo ma credente”.
Anche noi allora non dobbiamo avere paura dei nostri dubbi se, come Tommaso, vogliamo incontrare Cristo. Lui si farà trovare. Come fa con Tommaso – appare dopo otto giorni quando gli apostoli sono di nuovo riuniti – così per noi Gesù si farà presente nella comunità cristiana, insieme ai fratelli, perché Cristo è vivo e si trova lì dove è la Chiesa.
Per questo Gesù torna per Tommaso quando è insieme agli altri apostoli, perché questo incontro personale si realizza sempre “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome” perché lì “io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20).
Mons. Antonio Interguglielmi