26.04.2020 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

Riconoscere Cristo.
Può accadere di camminare accanto a Lui e comunque leggere la nostra storia con gli occhi rassegnati dei due apostoli di Emmaus, che pensano di aver fallito; senza rendersi conto di avere accanto Cristo. Però c’è un fatto che li aiuta: nella loro delusione sono disposti ad ascoltare una lettura della storia diversa dalla loro, quella che ne svela il senso più profondo e ricco.
Quanto è difficile avere questa disponibilità ad ascoltare qualcuno che ci presenta una visione diversa dalla nostra, lasciarsi guidare da un altro, anche se si tratta di Gesù. La conversione, l’inizio della vera conoscenza di Cristo, è questa disponibilità ad ascoltarlo, a fidarci di Lui, a mettersi in gioco, abbandonando la zavorra più pesante, che ci impedisce di seguirlo: la nostra volontà.
E’ duro da accettare ma questa disponibilità all’ascolto si lega spesso ad un fallimento. Per questo motivo non tutti gli sbagli o gli errori della nostra vita sono una sventura ma possono trasformarsi in un’opportunità: in quel momento, perse le nostre prerogative, forse siamo finalmente disposti ad ascoltare.
Ecco perché è tanto difficile, per chi ha successo e potere, ascoltare e così convertirsi. Gesù ce lo dice: è molto difficile che un ricco entri nel regno dei cieli (Matteo 19, 23). Si comprende perché invece la povertà di cuore, che Gesù definisce beatitudine all’inizio del discorso della Montagna (Matteo 5), è sempre fonte di vita felice.
Il più grande fallimento umano della vita di Gesù è la morte in Croce, come appare ai suoi discepoli che stanno camminando verso Emmaus; invece proprio fallimento si è trasformato nella vittoria decisiva sulla morte, perché è proprio con la Croce e la Sua Resurrezione che Cristo ha donato a tutti noi la Vita eterna.
Questa è la Pasqua: non aver paura dei fallimenti, delle crisi e degli sbagli, perché Cristo cammina al nostro fianco.

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