30.01.2021 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

Mettere “etichette” alle persone, volere che tutti siano uguali, facciano le stesse cose, non saper trattare ognuno in maniera differente, secondo le Grazie che il Signore gli ha donato: una cecità che distruggere i doni di Dio, che va contro lo Spirito Santo. Dio non ci tratta così, perché sempre l’amore rispetta, la vera carità asseconda l’opera di Dio, non distrugge. San Paolo lo ricorda nella lettera ai Corinzi.
L’incapacità di saper guardare oltre il nostro sguardo, i nostri preconcetti, è un modo di far del male agli altri, di distruggere i fratelli, è il contrario dello Spirito Santo: ma è possibile che Dio si serva proprio di quella persona, così debole e umanamente inadatta, per annunciarmi la Sua Salvezza? «Non è costui il figlio di Giuseppe?»
I nazareni sono scandalizzati da quello che annuncia Gesù nella Sinagoga perché quello secondo loro è sempre e solo “il figlio del falegname”. Tanto scandalizzati da decidere di gettarlo giù dal monte: “ma come, proprio lui, viene ad insegnare a noi la via della Salvezza? Ma noi conosciamo bene chi è…”. Quando l’uomo crede di aver capito tutto, non sa più vedere l’opera di Dio.
Difficile dare spazio alla “fantasia di Dio”, alle Sue scelte inaspettate, lasciarsi sorprendere dalla Misericordia di Gesù. Sempre Dio ha strade diverse dalle nostre, le Sue scelte non guardano l’aspetto esterno, non apprezzano le forme e i manierismi…il Signore guarda il cuore dell’uomo, le simpatie o le amicizie di interesse, come spesso accade a noi.
Proprio in quel fratello che oggi tu stai giudicando, che pensi “mai cambierà…non c’è nulla da fare” Dio legge il suo cuore, il su desiderio di bene e lo tocca con la Sua Grazia; converte il suo cuore e ne fa un suo discepolo, un suo testimone prediletto: i peccatori e le prostitute vi passeranno avanti nel regno dei Cieli, dirà Gesù a quelli che credono di aver capito tutto, ai cosiddetti sapienti di oggi.
Gesù ci sorprenderà sempre: infatti sceglie Simon Pietro per essere il primo degli apostoli, lo chiama “pietra”, pur conoscendo che quell’uomo lo avrebbe presto tradito, rinnegato per viltà per ben tre volte. Sceglie lui perché Pietro ha conosciuto la sua debolezza e allora potrà capire i deboli, i peccatori, avere misericordia e così guidare la Chiesa.

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