19.12.2021 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
“Accogliere” è uno dei verbi del Natale: Elisabetta accoglie una maternità impossibile, la Vergine Maria accoglie e crede all’Annuncio dell’Angelo, San Giuseppe crede al Signore che parla nel sonno e accoglie Maria come sposa. Anche nel Vangelo della visita di Maria ad Elisabetta al centro c’è l’accoglienza della Grazia che il Signore ha donato a queste due donne.
Dire di “si” alla volontà di Dio, ai suoi progetti, che tante volte sono impensabili da realizzare per la nostra mente, accogliere il suo piano di Salvezza nella nostra vita, genera sempre una scia di Benedizioni, non si limita a noi ma coinvolge tutti coloro che fanno parte della nostra vita. Come Elisabetta e Maria che si incontrano per scambiarsi la gioia di aver detto di “si” ai progetti impensabili di Dio su di loro.
Il Signore ha sempre dei progetti meravigliosi per l’uomo, spesso incomprensibili e difficili da accettare perché lontani dai nostri piani umani, dalle nostre idee. Quando ci fidiamo di Lui, come le due Sante donne del Vangelo di questa domenica; quando, forse anche noi un po’ stupiti, accogliamo le Sue promesse, si ripete nella nostra vita la storia dell’opera di Dio, tanto che potremo ripetere come loro: “Beata colei che ha creduto all’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.
Lo scrisse anche Sant’Ambrogio, di cui abbiamo celebrato la festa pochi giorni fa, commentando il Vangelo della visita di Maria ad Elisabetta: “…anche voi siete beati, perché avete udito e avete creduto: ogni anima che crede, concepisce e genera la Parola di Dio e riconosce le sue opere. Che in ciascuno sia l’anima di Maria, per glorificare il Signore; che in ciascuno sia lo spirito di Maria per esultare in Dio”.
Il grande Santo milanese sottolinea che custodire la castità interiore, che non è solo quella fisica ma quella che si manifesta nel desiderio di essere conformi alla volontà di Dio, qualunque essa sia, fa sì che possiamo credere all’annuncio di Cristo: è questo che rende gli uomini veramente felici (beati), proprio come è successo a Maria.
“Accogliere” presuppone sempre saper riconoscere l’agire di Dio, per potersi affidare ai Suoi disegni di amore. Ricevere la stessa gioia che spinse la Vergine Maria a visitare Elisabetta, ci mette in cammino per testimoniare le grandi opere che il Signore ha compiuto in noi.
Questa è la Gioia del Natale.