18.12.2022 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

San Giuseppe ci mostra quale è la vera “giustizia”, che non è mai quella che il mondo ci presenta, spesso solo una povera caricatura oppure nel migliore dei casi ben poca cosa: l’uomo giusto nella Sacra Scrittura non è soltanto un uomo retto e onesto, ma è un uomo che desidera entrare nel mistero della vita, che per questo ricerca e vuole compiere la volontà di Dio.
Così, nel combattimento di Giuseppe per comprendere la Volontà di Dio, gli viene mandato in aiuto un Angelo, che gli rivela in sogno quello che forse lui già credeva: Maria è innocente, in Lei è avvenuto qualcosa di straordinario, che solo può essere opera di Dio.
Perché Maria sarà la madre del Messia.
Giuseppe non chiede altre spiegazioni, non indugia più: appena destato dal sonno obbedisce alla Volontà di Dio che gli è stata rivelata, nel silenzio e con decisione. Come per il sì di Maria, alla sua obbedienza è legata la salvezza di tutti noi. Allo stesso modo, al nostro sì è legata la salvezza di tante persone a noi vicine, accettare i disegni di Dio vuol dire entrare nella storia di Salvezza dell’umanità.
Questa è la vera carità che il Signore ci chiede, prima di tutto il resto, perché va verso il Cielo, ha le sue radici nell’eternità.
Ricordiamo quello che Papa Benedetto XVI negli auguri di Natale dell’Angelus 2009 ci disse: «Oggi, come ai tempi di Gesù, il Natale non è una favola per bambini, ma la risposta di Dio al dramma dell’umanità in cerca della vera pace. “Egli stesso sarà la pace!” – dice il profeta riferendosi al Messia. A noi spetta aprire, spalancare le porte per  accoglierlo.
Impariamo da  Maria e Giuseppe: mettiamoci con fede al servizio del disegno di Dio. Anche se non lo comprendiamo pienamente, affidiamoci alla sua sapienza e bontà. Cerchiamo prima di tutto il Regno di Dio, e la Provvidenza ci aiuterà».

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