01.01.2023 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

Non sempre è facile accogliere una vita che nasce.
L’umiltà dei pastori che, seguendo la stella, vanno a visitare il bimbo appena nato nasce dal sapere di essere gli ultimi, gli esclusi e questo dona loro la capacità di riconoscere che, in una notte fredda d’inverno, in una grotta nascosta, due semplici sposi per la loro obbedienza ai disegni di Dio stanno cambiando il destino dell’uomo; così come lo stesso stupore gioioso di San Giuseppe e della Vergine Maria è frutto non solo di aver riconosciuto la chiamata di Dio ma di aver accettato che i Suoi disegni si potessero compiere nella loro vita.
La loro gioia in quella notte Santa è la stessa che testimonia ogni uomo che segue le strade che il Signore gli indica. “Benedicono e lodano Dio per tutto quello che avevano udite e visto”, leggiamo oggi nel Vangelo di Luca: proprio questa gioia dei pastori, che sorprende la gente che ascolta il loro racconto, è il segno che interroga gli uomini, gli invita a cercare il Signore: più di mille belle prediche.
Una gioia che nasce dall’incontro con Cristo, dal credere e obbedire ai suoi disegni: il Signore lo concede ai “poveri di spirito”, a chi lo sta aspettando perché lo liberi dalla tristezza e dalle amarezze di una vita senza Dio, a chi desidera di ricevere la Pace di Cristo.
L’incontro con questo amore gratuito di Dio, l’entrare nei suoi disegni di Salvezza, rigenera il nostro cuore, risana le radici malate, cambia la tristezza in gioia: come avvenne per i pastori, il buio delle nostre notti risplenderà della luce di Dio.

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