22.12.2016 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma)

I pastori “vennero senza indugio” dice il vangelo di questo Natale: decisi, senza dubitare che avrebbero trovato qualcosa di meraviglioso per la loro “povera” vita. E’ questa povertà che li spinge a rispondere a questo invito; i pastori, gli esclusi a causa del loro lavoro per la legge antica, ricevono per primi questo annuncio. Questa Notte quanti di noi avranno la stessa decisione, lo stesso desiderio di trovare una risposta, vera, alle loro domande più profonde? Oppure rimarremo alla superficie, accontentandoci di risposte superficiali, poco impegnative, poco coinvolgenti?
Anche oggi tanti di noi, anche se forse stiamo sempre in chiesa, accanto ai preti, non abbiamo questo desiderio, questa decisione di ricevere una novità per la nostra vita; già ci sentiamo giustificati e così questo Natale non ci cambierà per nulla. Ma per chi si sente escluso e non si accontenta di vivere una vita superficiale, in fondo falsa, quindi per chi stanotte ha desiderio di “novità” Cristo può incontrarlo davvero.
Una Notte che spesso ci riporta alla nostra infanzia, al ricordo delle belle sensazioni provate da bambini, dell’attesa di qualcosa di gioioso e di bello. Una gioia che nasce dall’Innocenza, che purtroppo spesso la vita ci ha rubato, le delusioni l’hanno sostituita con il disincanto, con la tristezza delle attese deluse.
Solo questo Santo bambino, tanto povero, tanto semplice e indifeso se accolto nella nostra povertà, potrà ridonarci la bellezza dell’Innocenza perduta: Lui, Cristo, l’unico innocente, che mai pensa male di noi, mai ci inganna, mai ci delude, oggi desidera rinascere nel nostro, troppo spesso stanco, cuore.

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