25.12.2022- DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
Fare, agire, mettersi in movimento…non sempre ci riusciamo, ma è più facile che accogliere. Accogliere è mettersi da parte, capire che è il momento di fermarsi, di metterci da parte per guardare qualcosa che ci viene incontro, saper riconoscere un dono. Aprirsi alla novità, riaprirsi alla Speranza: questo è il Natale.
Riconoscere la piccolezza e la povertà, quella di un bimbo: incaricarsi di difenderlo e di occuparsi di Lui, non rimanere indifferente al suo pianto. Come quando si accoglie un figlio che nasce, una nuova vita, è necessario uscire da noi stessi, dalla preoccupazione di cercare sempre e solo il nostro tornaconto, di realizzare il nostro piacere. Scopriremo così che davvero Gesù oggi è vivo e presente nella nostra vita.
Possiamo ricevere questa Grazia di saper accogliere se in qualche modo ci riconosciamo “bisognosi”, proprio come i pastori di quella notte: gente che è consapevole che non ha grandi meriti, anzi che sono scartati dai “cosiddetti” privilegiati perché impossibilitati, per il loro lavoro, di rispettare la legge. Sono proprio loro che per primi accolgono questo Bimbo, hanno questo privilegio. Perché sanno di essere ultimi, non si difendono, accorrono verso la novità.
I ricchi, soprattutto di sé stessi, i sicuri, gli avari di amore e di soldi, stanotte non riceveranno nessuno, rimarranno chiusi nelle loro “fortezze inaccessibili”, proprio come Erode, che banchetta nel suo palazzo e nella sua cecità ha paura di un bambino che nasce in una stalla! È davvero ridicolo ma non se ne rende nemmeno conto. Questo avverrà anche in questa notte di Natale 2022, per i tanti “ricchi” dei giorni nostri, gli Epuloni di oggi, in realtà i più miserabili di tutti. Aprirsi alla novità è per chi ha bisogno di essere Salvato, che sa riconoscere il gemito di un bimbo.
Triste è la vita di chi non si aspetta più nulla, preoccupato di difendersi da tutto. Dovremmo tutti chiederci se questa notte siamo davvero disposti a rimettere tutto in gioco, ad aprirci alla novità, anche e soprattutto nei rapporti con gli altri. Disposti al perdono, a ricominciare da capo, a dare nuove opportunità. Per noi e gli altri.
Il Signore che legge nel nostro cuore questo desiderio ci aiuterà, ci darà il Suo Spirito.