4.04.2021 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

“Gaudeat se tantis Tellus inradiata fulgoribus, et aeterni regis splendore lustrata, totius orbis se sentiat amisisse caliginem”
(Gioisca la Terra irradiata da tanti fulgori e, illuminata dallo splendore del re eterno, senta di essersi liberata dalla tenebra in tutta la sua estensione).
Pasqua è stupore: sapere che tutto è finito, andare a rendere l’ultimo saluto a Gesù, ormai morto, insieme alle nostre speranze di felicità, dopo aver creduto che la nostra vita sarebbe potuta cambiare…con tristezza e rassegnazione le donne arrivano alla tomba e…trovano solo delle bende!!
Pasqua è annuncio: “È risorto! Non è qui!” una novità inaspettata, che cambia tutto, perché se Cristo è risorto allora la vita va in una direzione nuova, si trasforma in qualcosa di meraviglioso, “le cose di prima sono passate: ecco ne sono nate di nuove”.
Pasqua è mettersi in movimento: “Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: «Egli vi precede in galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto». Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro”. Le donne sono così impaurite che nemmeno riescono a parlare. Ma non è necessario: basta vedere la loro gioia per capire! Quello che avviene anche a noi quando facciamo esperienza della resurrezione di Cristo nella nostra vita non c’è necessità di parole: si vede il nostro volto come trasfigurato dalla gioia.
Pasqua è nascere una seconda volta, ad una vita che non muore più:
“Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai morti
fa risplendere sugli uomini la sua luce serena
e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen”

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