27.06.2021 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
Gesù è un innamorato, è innamorato di noi e come un innamorato attende con ansia di sentire la sua innamorata, spera in un suo pensiero, si accontenta anche solo di un suo sguardo.
Spesso noi non ricambiamo questo amore appassionato: ne abbiamo altri, che pensiamo siano migliori. Abbiamo i nostri progetti, le nostre idee di come deve essere la nostra vita, di come possiamo conquistare la felicità.
Forse cerchiamo di tenerci buono Dio, frequentiamo anche la chiesa, ma inventando una religione a nostra misura, prendendo quello che ci fa comodo, mostrando poi nei fatti che apparteniamo al mondo, non a Cristo.
Così non ricambiamo questo amore: anche se Lui non si stanca, spesso ci insegue, con regali e Grazie meravigliose. Ma noi neppure ce ne accorgiamo, tanto siamo intenti ai “nostri affari”.
Nel Vangelo di questa domenica, alla donna che ha perdite di sangue da tanti anni, senza poter guarire, basta sfiorare il mantello di Gesù per venire subito guarita: Origene nel commento a questo miracolo paragona l’esperienza dell’emorroissa a quella che fa l’uomo lontano da Dio quando si accosta a Cristo: la perdita di sangue è la vita assoggettata ai peccati e la guarigione è l’incontro con la fede. Cristo riconosce che questa donna metteva tutte le sue speranze in Lui e cambia la sua triste vita in una esistenza rinnovata: “La tua fede ti ha salvata”.
Ancora oggi è la fede che può salvare la nostra vita, ridonarci la dignità perduta, scoprire che l’essere amati da Dio è il dono più grande, che guarisce tutte le nostre sofferenze.