18.10.2024 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
Gesù conosce i suoi discepoli, come conosce ognuno di noi: sa bene che per il bisogno di amore, di sentirsi “qualcuno”, siamo un po’ tutti come i due figli di Zebedeo del Vangelo di Marco di questa domenica. Per questo non si meraviglia della domanda di Giacomo e Giovanni; sa che è solo Lui la risposta vera a questo desiderio.
Dentro ogni uomo c’è il bisogno di incontrarsi con Cristo, ognuno di noi ha sete di Dio, del Suo Amore, perché in noi abbiamo scritto il nostro destino eterno. Per quanto il mondo cerchi di negarlo, abbiamo veramente un’anima e questa ha bisogno di incontrarsi con Cristo, di nutrirsi dei suoi Sacramenti e della Sua Parola, altrimenti diventiamo aridi, secchi, vuoti internamente. Per quanto bene si possa stare, per quanti soldi o successo si possa avere, non saremo mai felici.
Ma per ricevere la fede occorre qualcuno che ci mostri cosa sia davvero l’amore, che ci testimoni in questo modo la vittoria di Cristo sulla morte, perché solo chi ha incontrato Cristo, lo ha visto vivo e presente nella sua vita, non ha bisogno di cercare di avere “il primo posto”, di ricercare così di essere amato: chi un giorno ha sperimentato il perdono del Signore, gli ha affidato le sue sofferenze, si è fidato di Lui, ha ascoltato la Sua Parola, ha infatti scoperto che questo gli bastava. Era felice.
Da questo incontro con Gesù finisce l’esigenza di essere il primo, di accumulare i soldi, di avere stima e affetto da tutti. Non ci sono più sensi di colpa, né rimpianti, ma solo il desiderio di far conoscere questo amore che si è sperimentato, di mettersi al servizio degli altri. Di alleviare le loro sofferenze.
Oggi tutti abbiamo bisogno di questo incontro, per essere testimoni della fede, che ridonano vita a “anime illuse” dietro gli inganni del mondo. Questo lo può fare l’incontro con l’Amore: quello vero, quello di Cristo.