15.10.2025 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

La preghiera non è questione di tempo, ma d’amore! una frase che risvela che troppo spesso ci troviamo dei validi motivi per tralasciare la preghiera, convinti che ci siano cose ben più urgenti e
importanti.
La preghiera però è come il cuore per l’uomo: se non va bene tutto l’organismo ne risente, la fede e la speranza rimangono come spente, senza forze. Così come il pubblicano, perché la nostra
preghiera salga al Cielo, abbiamo bisogno di riconoscere che siamo bisognosi della Misericordia del Signore.
Per questo, solo con l’umiltà comprendiamo che la preghiera è una ragione di “vita”, come disse in un Angelus Papa Benedetto XVI: «La preghiera non è un accessorio, un optional, ma è questione di vita o di morte. Solo chi prega, infatti, cioè chi si affida a Dio con amore filiale, può entrare nella vita eterna, che è Dio stesso» (Angelus 4 marzo 2007).
Il cristiano dall’inizio della giornata si rivolge al Signore, conosce che ha bisogno, ha necessità di rivolgersi a Suo Padre che è nel Cielo, perché ha bisogno che lo accompagni, lo sostenga e lo aiuti
nel combattimento che dovrà affrontare anche quel giorno.
“Signore apri le mie labbra, e la mia bocca proclami la Tua lode”. Questo è quello che desideriamo fare, proclamare con le nostre labbra e la nostra vita le grandezze di Dio, annunciare la Sua
Misericordia: non sempre è facile, per questo chiediamo – ogni giorno – che il Signore ci aiuti, ci apra gli occhi per vedere la strada della vita e avere la forza per prenderla.
Non c’è niente di più importante che iniziare la giornata in questo modo, chiedendo aiuto e conforto al Signore: non è questione di tempo, ma di aver provato che con la preghiera la nostra
giornata è diversa, è illuminata.

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