03.10.2025 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

Scrive Sant’Agostino che «Quando, dunque, Dio opera la dolcezza nell'animo di qualcuno, significa che nella sua misericordia gli ispira il gusto del bene o, per spiegarmi con più chiarezza, gli dona l'amore per Iddio stesso e per il prossimo, amato per amore di Dio» (Agostino, Esposizione sul Salmo 118).
La maggiore difficoltà che incontriamo nel nostro cammino di ricerca della fede spesso è la resistenza nel sapersi fidare, di una Parola, di qualcuno che ci indica la via di Dio, superando la paura e abbandonando i nostri schemi. Dio si lascia sempre trovare da chi è disposto a fidarsi di Lui, che accetta di andare per strade inaspettate, che possono sembrarci senza senso, perché non corrispondono alle nostre logiche.
Per questo, per ricevere la Grazia della fede, è indispensabile che nella nostra vita scopriamo l’amore del Signore per noi, che si è rivelato in Cristo Gesù, la porta per ricevere la fede: la fede “passa” attraverso questa “porta”, perché è Lui che ci ha rivelato l’Amore di Dio, è l’unica strada per conoscere Dio e ricevere lo Spirito Santo.
Crescere nella fede è fare esperienza della dolcezza di Dio, che diviene sempre più forte quanto incominciamo a conoscerlo meglio; è quella dolcezza che viene definita da Agostino “delectatio”, ossia “piacere”: il piacere di Dio non è però un’emozione sensibile, ma la gioia della verità, che per Agostino è l’amore a Dio e al prossimo.
La fede è un incontro: «Il nostro essere su questa terra ha un senso, se lo si intende come un cammino diretto, mai personale, verso il Salvatore. Quindi il nostro problema, il mio problema, il tuo problema, è questo: di affrettare questo incontro, di realizzare questo incontro, di concretizzare questo incontro» (San Carlo Acutis).

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