02.10.2022 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
“Perché mi fai vedere l’iniquità e resti spettatore dell’oppressione?” La domanda che oggi leggiamo nella prima lettura del profeta Amos tante volte forse ce la siamo fatta anche noi, abbiamo chiesto al Signore perché tante ingiustizie, perché i furbi e gli arroganti, i prepotenti e gli ingannatori, prosperano in ogni campo?
La maggiore difficoltà nel cammino di fede è non applicare al Signore i nostri schemi umani. Dio, che viene sempre a cercarci e ci offre tante possibilità di incontrare il Suo amore meraviglioso, non ragiona come noi. Lascia l’uomo libero, qualunque uomo. Ma si lascia trovare da chi è disposto a fidarsi di percorrere strade inaspettate e spesso apparentemente senza senso, che non corrispondono mai alle nostre logiche.
Ricevere la Grazia della fede è in qualche modo “lasciarsi trovare e lasciarsi portare”: solo così scopriamo il dono dell’amore di Dio, che si è rivelato in Cristo Gesù, la porta per riceverla. Ecco perché nel Vangelo di Luca di questa domenica Gesù ci invita a riflettere sulla grande forza di una fede radicata, che non chiede “perché” ma confida nel Signore.
La fede è un incontro. Un incontro d’amore, come scriveva Santa Teresa di Lisieux, di cui abbiamo celebrato proprio ieri la festa. Alla Santa della semplicità, stando chiusa in un convento di clausura e desiderando di essere missionaria, Gesù rivelò la chiamata più grande, l’unica che ogni uomo deve cercare: “Essere l’Amore”!
Così Gesù nel Vangelo di Luca ci parla anche del servizio: quando scopriamo questa chiamata “ad amare” non ci peserà più servire la famiglia, aiutare chi ha bisogno, essere disponibili e generosi con tutti, senza aspettarsi di essere elogiati o riconosciuti dagli altri.
Lo faremo come risposta all’amore più grande, quello di Gesù per noi.