16.02.2020 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

Gesù è venuto per dare compimento alla legge, no ad abolirla.
Il problema che abbiamo tutti è che intendiamo la legge che Lui ci ha portato in maniera “giuridica”, pensando alla legge umana, fatta di prescrizioni, divieti, obblighi, cose da fare o non fare…
La legge che porta Cristo è molto più esigente di questa.
Perché Lui ci porta un’altra forma della legge, appunto il compimento, che è l’AMORE. Una legge così esigente che Lui solo ha potuto realizzarla in pienezza, dando la Sua vita sulla Croce, per donare a noi la Vita eterna. Questa la legge nuova, che porta Cristo.
Ecco cosa significa: “Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei non entrerete nel regno dei cieli”, come ci dice oggi Gesù nel vangelo di Matteo, pronunciando il Discorso della Montagna.
Troppo spesso confondiamo il seguire Cristo, con adempiere una legge, mettere in atto una serie di regole etico-morali; perché in fondo compiere un precetto è più semplice, ci dà sicurezza, ci sentiamo in qualche modo “a posto”. E’ molto più facile, ma questo non è il cristianesimo. E questa “caricatura”, invece di renderci felici, ci fa persone tristi, che stringono i pugni per sentirsi “giusti” e giudicano gli altri. Perché siamo sempre NOI al centro.
Seguire Cristo è invece desiderare di amare come Lui, renderci conto che non ne siamo capaci e abbiamo bisogno che Gesù ci doni il Suo Spirito, per svuotarci di noi e ricevere da Lui la natura nuova, che scende dal Cielo e ci fa compiere opere Celesti: perdonare, essere fedeli, non mentire, non sparlare…quelle opere di cui parla oggi il Vangelo, che non sono una legge ma un dono del Signore Gesù.

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