20.07.2025 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
L’accoglienza, l’ascolto e il fare sono al centro del Vangelo di questa domenica di luglio.
Quelli tra di noi che sono “vittime” del fare non comprendono la risposta di Gesù al rimprovero che Marta fa alla sorella: ma Maria ha compreso che per seguire Cristo c’è prima bisogno di ascoltare la Sua voce, imparare a stare con Lui per poter poi compiere la volontà del Signore.
Soltanto in questa intimità, in questo nostro fare silenzio, si recupera quell’interiorità che ci fa ascoltare Gesù, ci permette un vero dialogo con Dio, perché solo nel silenzio, quanto cessano le nostre chiacchere, le nostre pretese e aspettative, possiamo trovare finalmente la Sua presenza, amorevole e protettiva.
Parlare, mettersi al centro, anche nel rapporto con Dio, che si traduce nella frenesia del fare, infatti è un modo per non ascoltare, tante volte nasconde la paura di guardarsi dentro. Lo vediamo poi dai frutti, perché “il fare” senza interiorità, ci porta a giudicare gli altri, proprio come fa Marta, a pretendere di essere lodati e riconosciuti.
Accogliere Cristo vuol dire cercare di mettere in pratica la Parola, credere nelle Sue promesse e scegliere di seguirlo, anche quando ci è scomodo, anche quando sembra che vada contro la nostra realizzazione: per accogliere Cristo, è necessario fare silenzio dentro di noi per ascoltare la Sua voce e poi agire, come fa Marta.
Però rivalutiamo anche Marta: l’ascolto senza le opere può essere vano e quindi Marta non ha sbagliato a servire Cristo; abbiamo quindi bisogno tutti di essere un pò Marta e un pò Maria, perché come le due sorelle, allora accoglieremo Cristo nella nostra casa, nella nostra vita.

