14.08.2018 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –

Non c’è nulla che conquisti il cuore di Dio come l’umiltà. Per questo Dio la chiama ad essere madre del Salvatore ed a partecipare pienamente alla Sua gloria nel Paradiso, la Festa di oggi: Maria è assunta in anima e corpo nella Gloria di Dio.

Maria è beata, ascolteremo nel brano del Vangelo di Luca, nel Magnificat: beata perché umile.

Ma cos’è l’umiltà? Si vede bene proprio nella vita della Vergine Maria.

Maria viene chiamata ad una missione inspiegabile umanamente: essere madre, benché vergine. E madre di Dio! Chi avrebbe creduto una cosa del genere? Chi non avrebbe chiesto spiegazioni?

Solo l’umile, perché sa che non si possono spiegare le “cose di Dio”: “Avvenga in me secondo la Tua parola”, è la risposta della Vergine.

Questa è l’umiltà: non siamo noi al centro della nostra storia, non siamo noi gli artefici della vita. Umile è chi riconosce il progetto di Dio, conosce che è chiamato ad una “missione” che spesso lo supera, che forse in quel momento non capisce e nemmeno vorrebbe. Ma accetta e obbedisce alla chiamata.

Chiediamo a Maria questa Grazia, che non è frutto dei nostri sforzi, ma opera dello Spirito Santo che opera in noi.

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