07.01.2024 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

Il nostro Battesimo è questo seme, una promessa di vita piena e ricca di frutti, per noi e per tutte le persone che il Signore mette sul nostro cammino. Come un piccolo seme che, piantato nella terra, produce un albero meraviglioso; il cristiano così sperimenta che, come dice il Salmo «Il Signore è il tuo custode, il Signore è come ombra che ti copre, e sta alla tua destra. Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte» (Salmo 121).
Perché Dio, in Gesù Cristo, ha redento la nostra natura: tutti noi per istinto siamo obbligati a chiedere agli altri “la vita”, a elemosinare affetto e considerazione, fino ad usarli per non sentirci
soli, in fondo “senza vita”.
Quando incontriamo Cristo, questo seme che si era “seccato”, dietro le “passioni ingannatrici” come dice il Salmo, comincia a germinare nuovamente. Dio, in Gesù Cristo, ci ha riscattati,
gratuitamente, da questa “maledizione”, dando la Sua vita in riscatto.
L’immersione nell’acqua del Battesimo è entrare in quella morte che ci costringe a fare “opere morte”, ma ad uscirne con Cristo con una nuova natura. il segno della veste bianca che abbiamo
ricevuto dopo il Battesimo è la “natura celeste” che ci ha guadagnato Gesù Cristo, perché anche di noi si possa dire: «Tu sei il Figlio mio, l’amato; in te ho posto il mio compiacimento».

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