16.11.2022 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
Il primo dei segni che Gesù compie nel Vangelo di Giovanni, il miracolo del vino nuovo di Cana, si ripete anche nella nostra vita ogni volta che, come Maria, chiediamo a Lui di provvedere alla nostra povertà, quando nella nostra vita manca quella allegria, quella festa che pensavamo di conquistarci da soli.
Quante volte ci è capitato di pensare che quella persona ci avrebbe reso felici, che quel lavoro ci avrebbe risolto la vita, che quel traguardo raggiunto con tanta fatica, avrebbe dato una stabilità alle nostre giornate, una sicurezza…ma che poi si è rivelata passeggera e fragile. La delusione, la crisi, la difficoltà, fanno parte della nostra vita, ma questo Vangelo ci insegna che con il Signore divengono un’opportunità per scoprire la via che non ci deluderà.
Per questo si rinnova per noi oggi l’invito che la Vergine Maria fa ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Avere questa fede, questo abbandono, è la via che trasforma il buio che stiamo vivendo, in cui tutto sembra senza sapore come in quaresima quando, al posto del vino che rallegra la tavola, rimane solo l’acqua: affidarci a Cristo è vedere come tutto verrà trasformato da Lui in una nuova festa, con un sapore inaspettato e molto più bello di quanto ci saremmo aspettati.
Questo atteggiamento della Vergine Maria alle Nozze di Cana significa riaprirsi alla Speranza, non dubitare mai che Gesù ci lasci senza risposta. Con l’intercessione di Sua Madre affidiamo a Lui le nostre suppliche. Perché, come scriveva San Bernardo nella bellissima preghiera alla Vergine Maria, «Non si è mai udito che alcuno, ricorrendo al tuo patrocinio, implorando il tuo aiuto e la tua protezione, sia stato da te abbandonato.»