23.01.2022 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
Oggi è la domenica che Papa Francesco ha dedicato alla “Parola di Dio”, invitandoci a conoscerla e accoglierla perché ci mostra la via della vita. Proprio oggi nel Vangelo di Luca Gesù inizia la sua missione proclamando un brano dal libro del profeta Isaia nella sinagoga della di Nazareth, la città dove era cresciuto. In questo modo, rivela il motivo della sua venuta tra noi: il Signore lo ha chiamato «A proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi…».
La lettura della citazione del profeta Isaia riassume il senso profondo dell’incarnazione: Cristo non viene nella vita dell’uomo per chiedere qualcosa, per dare delle regole da seguire, ma per donare il Suo Amore, per far gustare la bellezza, la gioia della festa che nasce dalla possibilità di poter trasformare con Lui la nostra vita in un dono.
L’incontro con Gesù ricostruisce quello che noi abbiamo rovinato, spesso proprio con le nostre pretese di giustizia, inseguendo un ideale di perfezione che ha inquinato anche la nostra ricerca di fede. Tante energie che abbiamo speso inutilmente, solo per sentirci migliori degli altri, certo non per edificare la nostra comunità, la chiamata di ogni cristiano come ci ricorda oggi San Paolo nella lettera ai Corinzi.
Ecco perché l’annuncio di Gesù a Nazareth può essere accolto soltanto da chi riconosce il suo bisogno di Salvezza: chi è oppresso da una vita piena di delusioni, chi si sente prigioniero di qualche cosa, chi non è ricco di sé e delle sue sicurezze e che per difendere i suoi soldi è cieco di fronte ai bisogni degli altri.
L’accoglienza dell’annuncio di Gesù è per chi ha l’orecchio aperto dalla necessità, per chi è consapevole che senza la luce della Grazia la sua vita è nel buio e nella tristezza. Solo chi tra noi desidera che Cristo venga a salvarlo potrà vedere che questo annuncio si compie nella sua vita, non come un’esigenza né come una ricompensa, ma come un regalo del Signore