26.01.2025 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

La terza domenica del tempo ordinario è dedicata da alcuni anni alla Parola di Dio. La sacra Scrittura è per noi cristiani un dono perché, quando viene accolta con un cuore disponibile, compie sempre un’opera di grazia: la Parola del Signore interviene nella vita dell’uomo e lo guarisce, lo salva, da un senso alla sua vita.
Quest’anno giubilare è un tempo favorevole per convertirsi a Cristo, per lasciare tutte quelle cose che ci impediscono di seguirlo, per scegliere finalmente di affidare la nostra vita a Lui, che diviene la nostra scelta fondamentale. Come dice il motto del Giubileo, possiamo essere “pellegrini di Speranza”, uomini e donne appoggiati alla Provvidenza del Signore.
Gesù, nel Vangelo di Luca che verrà proclamato questa domenica, dà un Annuncio di gioia nella Sinagoga di Nazareth, dove era cresciuto. Un annuncio che arriva ancora oggi per noi. Tutti infatti possiamo riconoscere la necessità di mettere d il Signore e la Sua Grazia al centro della nostra vita, perché possa realizzare in noi i Suoi disegni meravigliosi.
Ha scritto infatti Origene nel suo commento che «Se la Scrittura è la verità, Dio non ha parlato soltanto allora nelle assemblee giudee, ma anche oggi parla in questa nostra assemblea; e non soltanto qui, nella nostra Chiesa, ma anche in altri consessi e in tutto il mondo Gesù insegna, cercando gli strumenti per trasmettere il suo insegnamento. Pregate dunque affinché egli trovi anche in me uno strumento idoneo e ben disposto a parlare di lui» (Origene, Omelie su Luca 32,2).
Accogliere Gesù è inaugurare un tempo di liberazione da tutto ciò che oggi ci rende schiavi: i poveri di cui parla il Signore sono coloro che non conoscono Dio e i suoi doni, gli schiavi siamo tutti, perché spesso diventiamo vittime del peccato, sono oppressi quelli che
non vogliono accogliere la liberazione, non credono in Cristo.
Ma per tutti si apre l’anno di grazia: tempi nuovi, che si fanno presenti con l’annuncio del Vangelo.

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