15.12.2023 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

Nel Vangelo di questa terza domenica d’Avvento chiamata Gaudete San Giovanni Battista riconosce che il suo ministero è quello di essere la “voce” che prepara la venuta del Salvatore; il suo
compito è quello di manifestare la venuta di Cristo. Una voce che risuona nel deserto perché annuncia la salvezza a un popolo “abbandonato e smarrito”.
Viene anche rivolta al Battista la domanda di “come poter riconoscere” il Signore, che è la stessa che possiamo farci noi dinanzi ai fatti della nostra vita: “Ci sei tu Signore dietro questo incontro,
questo problema, questa novità inaspettata?”.
Per la nostra fede è fondamentale essere capaci di leggere i fatti, così come è importante non confondere l’incontro con Cristo con le persone che lo annunciano: infatti le parole di San Giovanni
che ascoltiamo oggi nel Vangelo che fanno riferimento alla “legge del levirato” (Dt 25,5- 10) – con la quale si stabiliva il gesto rituale di prendere il sandalo per indicare che si subentrava nel diritto di sposare una donna (Rut 4,7-8) – indicano che lui non vuole sostituirsi allo Sposo, che è Cristo.
Per accogliere Cristo l’invito che rivolge è di “appianare la via”, cioè saper ascoltare con umiltà l’annuncio del Signore; un annuncio che siamo chiamati tutti, come cristiani, a portare, con le
parole e soprattutto con la nostra vita, per testimoniare Cristo vivo.
Un annuncio che apre alla Speranza, che permette di vivere tutto, anche le cose più difficili, con la fiducia di sentire la propria realtà illuminata da Cristo.
Come San Giovanni possiamo così testimoniare l’Amore di Gesù, con la gioia di chi lo ha accolto
nella sua vita.

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