07.06.2020 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

«Dio ha mandato Suo Figlio per salvare il mondo»: Cristo ha assunto la nostra natura di uomo, ha vissuto la debolezza mia e tua, escluso il peccato. Ma tutto quello che noi proviamo, allegria, tristezza, angoscia, affetto, sonno, stanchezza…le ha vissute, come ognuno di noi. Perché tutto è redento, non siamo dualisti, ma tutta la nostra carne è rinnovata da Cristo, per prepararla al Cielo, dove Lui ci aspetta.
Questa missione di salvezza, è difficile da comprendere se non abbiamo incontrato Gesù, sembra una favoletta da bambini, una consolazione per le vecchiette che si avvicinano alla fine. L’uomo che conosce solo la mentalità del mondo, dove tutto si deve guadagnare, con fatica e sudore, tante volte anche con furbizia, non riesce a capire i segreti dello Spirito.
Così per la Trinità, la festa di oggi: possiamo anche darne una spiegazione teologica, ma questa ci serve molto poco. Le cose dello Spirito, le grazie di Dio, che scendono dal Cielo da dove Cristo intercede per noi, vanno sperimentate personalmente, non sono teorie o dogmi da osservare.
Festeggiare la Santissima Trinità significa entrare nella profondità della nostra natura, ritrovare la parte più vera di noi, dove si mostra la grandezza della creazione del Signore. Mai Gesù avrebbe potuto compiere la sua missione di Salvezza se questa nostra natura non fosse la stessa del Figlio di Dio, destinata alla vita eterna, alla gioia e all’amore.
Un amore che si esprime nella comunione, nella capacità di donarsi, di accettare la diversità dell’altro e poterla amare: in una parola, perché si faccia così presente in noi la comunione trinitaria.

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