06.08.2023 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

Trasfigurare è cambiare la realtà: il buio diventa luce, il dolore si trasforma in gioia, dalla paura rinasce la Speranza. Questa è l’opera di Cristo nella nostra vita, la stessa esperienza che fanno i tre discepoli salendo sul monte con Gesù, ma che non capiranno ancora perché solo con la Sua Passione il Signore donerà la certezza della vita eterna.
Senza questa esperienza tutti avremo paura della morte, così come i discepoli che prima di incontrare Cristo Risorto lo abbandonano. Non è cattiveria, è inevitabile: perché solo Cristo ha vinto la morte. Noi così saremo costretti a cercare sicurezza nei soldi, nel lavoro, negli affetti: la paura della morte che si prova nel non essere amato e per questo occorre cercare con tutto me stesso il prestigio, dobbiamo primeggiare.
La trasformazione è opera di Gesù, ma è incomprensibile per il mondo perché non lo conosce e così confonde la fede con il dovere, la via della vita con la negazione della libertà, il dono di Grazia con una ricompensa per aver rispettato delle norme. Chi non conosce la verità infatti si inganna, crede vero quello che è menzogna, confonde le strade della vita e si ritrova nel baratro.
Questa esperienza di luce soltanto ci permette di ricevere il Suo Spirito. Allora non sarà un “dovere” seguire il Signore ma una conseguenza inevitabile. Osservare i suoi comandamenti, come dice ai discepoli sul monte la voce dalla nube, un desiderio gioioso, per poter ricevere il Suo Spirito consolatore, una pace profonda che ci fa sentire che non siamo soli, ma che Cristo vive con noi.

Mons. Antonio Interguglielmi

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