10.08.2025 DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

Il tempo di vacanza e di riposo è in qualche modo un momento di verità che ci aiuta a fermarci, in cui spesso ci rendiamo conto che è difficile riposarsi veramente, perché riflettere ci obbliga in qualche modo a guardarci dentro.

Siamo “amministratori” della vita che il Signore ci ha donato, ma quale è il tesoro che stiamo custodendo, cosa stiamo difendendo? C’è qualcosa nella nostra vita che non siamo disposti a lasciare, né a condividere con altri? Il cristiano sa che le cose a cui si lega in qualche modo gli impediscono di essere libero di amare: soldi, successo, carriera, potere, etc.

Ma è anche un’opportunità, perché è in questo tempo di riflessione che possiamo riscoprire il vero tesoro, la via del Signore, come scriveva San Gregorio Magno nel commento a questo Vangelo: «Sta in vigile attesa chi tiene aperti gli occhi dell’anima di fronte alla vera luce, chi attua nelle opere i valori in cui crede e chi respinge le tenebre del torpore e della negligenza».

Il Signore ci aiuti a scoprire che tutti abbiamo un tesoro, qualche cosa che ci consente di amare, che non ci lega ma anzi che dà senso e sapore a tutto quello che facciamo, anche le cose più piccole, quelle apparentemente insignificanti. Un tesoro che va difeso, custodito, perché è così fragile che può facilmente essere perso…

Questo tesoro è Cristo. Il Suo Spirito Santo; è questo il “capitale” che siamo chiamati ad amministrare: “Un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma”.

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