14.08.2022 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

C’è una sorta di confusione, nella gente, tra la bontà e il buonismo. E vale anche per l’immagine che abbiamo del Dio che ci ha presentato Gesù. Il fatto che sia Padre, che ami incondi-zionatamente, che perdoni sempre, non significa che per lui la nostra scelta tra il bene e il male sia indifferente.
Gesù è venuto sulla terra per sconfiggere il male in tutte le sue forme, compresa quella della vendetta. Pur ritenendo tutti fratelli, si è sempre schierato dalla parte delle vittime, dei deboli, degli ultimi. Ogni peccato grida la sua ingiustizia davanti a Dio. Egli non rimane lontano, ma scende a condividere sofferenza umana e spalanca le porte della risurrezione.
Non ci stupisca l’immagine forte di un fuoco purificatore che Gesù usa nel Vangelo, né la constatazione di aver portato la divisione all’interno delle famiglie e del suo popolo.
Con il male non ci possono essere compromessi: o lo si accetta o lo si respinge. O si sceglie di essere umani, mettendosi nei panni di chi è trattato senza considerazione e rispetto, o si sceglie di imbestialirsi, cioè di mettere da parte l’etica di chi vede in chiunque una persona.
La pace di Gesù non è la comoda tranquillità del disimpegno, ma la serenità di aver lottato con tutte le forze contro il male e aver fatto posto al bene in sé e fuori di sé. La pace di Gesù non conquista e non è conquistata da tutti. Speriamo lo sia per noi.

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