05.09.2021 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

“Effata”. La parola che è stata pronunciata anche per noi dal sacerdote il giorno del nostro battesimo: una promessa di poter ascoltare e annunciare la Parola di Salvezza di Cristo, che però poi non si è realizzata per tutti.
Oggi il Vangelo ci ricorda questo dono che abbiamo ricevuto, un regalo meraviglioso che si realizza ogni volta che ascoltiamo la Sua Parola, la mettiamo in pratica nella nostra vita e l’annunciamo ai nostri fratelli.
Ma spesso questo non avviene, siamo come il sordomuto, incapaci di ascoltare la “voce” di Dio, più interessati ad altro, increduli che Lui possa rendere felice e piena la nostra esistenza. Così, non annunciamo nulla a nessuno, come il sordo che per questa caratteristica con cui è nato non riesce ad imparare a parlare.
Il Signore però non ci lascia così, soli ed infelici, ma sempre ci invia qualcuno che ci invita a conoscere Cristo, ad andare da Lui per essere guariti, proprio come avviene nel Vangelo di Marco. Lasciamoci allora condurre da Lui, perché Cristo possa risanare anche le nostre orecchie, che possano diventare capaci di ascoltare la Parola di Salvezza e così diveniamo annunciatori della Salvezza.
Santa Madre Teresa di Calcutta, che la Chiesa ricorda in questo giorno, ci aiuti a fidarci del solo capace di guarire la nostra infermità, Cristo, perché come lei amava ripetere “Dio è pane, Dio è amore, Dio è per sempre”:

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