18.11.2023 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

Ci stiamo avvicinando alla fine dell’anno liturgico e la Parola del Signore ci aiuta a guardare dentro di noi.
Che idea abbiamo di Dio? Nella parabola dei talenti di questa domenica vengono rappresentati i diversi atteggiamenti che possiamo avere dinanzi ai talenti che il Signore ci affida. Ci ricorda che la fede è un dono che ci è dato non per chiuderci in noi stessi, per un perfezionismo personale, ma per annunciare il Suo Amore, essere testimoni della Sua infinita bontà e Misericordia.
Quando un uomo ha incontrato davvero Cristo non può tenere per sé questo tesoro, ma sente di doverlo portare agli altri, nasce in lui il desiderio di far conoscere a tutti che si può vivere in modo differente, vuole che anche gli altri siano conquistati dall’Amore di Dio. Perché il cristiano non è tale se non ha lo “zelo”, l’incontro con Gesù fa nascere in lui il desiderio di portare Cristo agli altri, a chi non lo conosce, ad un
mondo che soffre terribilmente, che non sa dove sta andando.
Questa realtà è bene rappresentata nella parabola del Vangelo di San Matteo: chi non ha conosciuto la natura del suo padrone, cioè chi non ha mai fatto esperienza della Misericordia del Signore, ha paura di lui, vive in difesa, non vuole “rischiare” perché teme che poi potrebbe venire punito. Questa religiosità basata sulla legge manifesta che Cristo non lo abbiamo davvero mai incontrato.
Accogliamo allora quanto ascoltiamo oggi nella seconda lettura di San Paolo, che ci invita ad essere pronti in ogni momento della nostra giornata a incontrare il Signore, a portare e a custodire in noi il Suo Spirito di amore, ad essere testimoni della bellezza di camminare nella vita con Cristo.

Condividi su: