23.04.2017 – di Andrea Cocco
Approvato ddl sul biotestamento alla Camera, ora l’ultima parola spetta al Senato.
Ce la stanno mettendo tutta anche in Italia per arrivare in modo silenzioso ed indisturbato all’eutanasia, proprio nel Paese dove la presenza dei cattolici è, o dovrebbe essere, più alta e quindi è il più ostico da affrontare su questo tema. Non si sono scoraggiati i “sostituti di Dio” in campo di vita e diritti, e si sono inventati una legge che sicuramente è una forma di eutanasia, forse come primo passo indolore per arrivare all’obiettivo finale tanto atteso.
Ci si chiede dunque se la vita è ancora un “dono di Dio” o è divenuto ormai un “diritto”, per cui possiamo farne ciò che vogliamo. In questa proposta di legge approvata già alla Camera dei Deputati e giunta al verdetto finale del Senato, si evince in sintesi che con la DAT (Dichiarazione anticipata di trattamento) è possibile e lecito rifiutare le cure ed in particolare sospendere l’alimentazione e l’idratazione in quanto riconosciuti come terapeutici. Con questa legge dunque il paziente diventa “padrone” assoluto della propria vita, superando anche il parere del medico che prima ne aveva la responsabilità e scagionandolo da qualsiasi colpa.
Ci si aspettava un opposizione più evidente da parte dei cattolici o comunque da parte di chi ha il vero valore della vita, invece alla camera soltanto 37 persone contrarie e 4 astenuti contro i 326 favorevoli hanno sancito l’approvazione alla Camera, in attesa di quella definitiva del Senato. Dati allarmanti se pensiamo che soltanto il 10% dei deputati hanno rappresentato il parere dei cattolici, ma non solo, di tutti coloro che riconoscono nell’eutanasia una mancanza di difesa della vita, che non è un oggetto, ma un Dono prezioso da difendere.
Resta solo un dubbio a questo punto: cosa fare per difendere i veri valori oggi?