24.04.2017 – di LUIGI SAITTA –

Michele Scarponi, un corridore ciclista che aveva vinto nel 2011 un giro d’Italia, è rimasto ucciso investito da un autocarro nei pressi della sua abitazione a Filottrano, nelle Marche, mentre, di buon mattino, si allenava per i futuri impegni sportivi. Lascia la moglie e due figli, due gemellini di 5 anni.
Un’altra vittima sulle strade, ma questa volta è un ciclista. E le statistiche sono allarmanti: in dieci anni, per i ciclisti, c’è stata una vera e propria strage : oltre tremila morti. Ha detto Davide Cassani, commissario tecnico della nazionale di ciclismo. che conosceva e stimava Scarponi :”Noi italiani siamo un popolo estremamente indisciplinato alla guida. Lo vedo tutti i giorni sulle strade”. Intanto lo sport italiano piange la scomparsa di un campione ( Scarponi aveva 37 anni, un’età avanzata per un ciclista, ma lui continuava per passione ), di un padre di famiglia esemplare, di un uomo semplice e solare, che amava incondizionatamente questo duro sport, fatto di fatica e sacrificio.

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