24.03.2024 -DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

Nella lettura della Passione di Gesù che ascoltiamo nella Santa Messa di oggi siamo presenti tutti noi, con la nostra incredulità o paura, con la nostra fede nella Misericordia di Gesù, come il buon ladrone. Imitiamo la donna di Betania, come scrive San Girolamo nel suo commento: «Fate anche voi così: dapprima abbracciate i piedi del Salvatore, lavateli con le lacrime asciugateli con i capelli, e quando avrete fatto questo, innalzatevi alla sua testa».

Possiamo essere come Pietro, che rinnega con forza di essere discepolo di Gesù, anzi addirittura di conoscerlo; ma poi, quando incrocia lo sguardo del Signore, sente che il cuore è trafitto dalla colpa: ma Gesù non ha verso di lui uno sguardo di giudizio, né di disprezzo, ma solo uno sguardo d’amore.

Pietro non può sopportare questo: si rende conto della sua vigliaccheria. E piange, piange disperatamente. Piange per aver tradito non solo l’amico e il maestro, ma per aver rinnegato l’Amore.

Giuda, l’altro traditore, l’”amico e discepolo” che consegna Gesù ai suoi flagellatori non piange. E’ un uomo intelligente e scaltro, un uomo della giustizia e del guadagno, forte delle sue certezze, alla ricerca del potere. Ed è per questo che è deluso da Gesù, non lo comprende: la vicinanza con Gesù non gli ha cambiato il cuore. Lui conosce solo il fascino del denaro, del potere, della giustizia.

Non solo per soldi consegna Gesù, in fondo non sono che pochi denari. È perché ne è deluso. Lui pensava di seguire un giustiziere, uno come lui: lo tradisce con un gesto beffardo, nel modo più subdolo, come sanno fare gli uomini del mondo: con un bacio.

Giuda non è peggio di Pietro. Sono due traditori. Ma Giuda non sa piangere: quando capisce la sua grettezza, la sua malvagità lo divora. Così è proprio la sua ricerca di giustizia che lo condannerà.

Iniziamo oggi la Settimana Santa: chiediamo anche noi il dono delle lacrime di Pietro, la Grazia di poter piangere sui tanti nostri tradimenti, per non aver saputo riconoscere anche noi, troppe volte, l’Amore, di averlo tradito per scegliere i nostri interessi, rinnegato per la nostra paura o per il nostro piacere.

Saranno queste lacrime, come lo sono state per Pietro, a guarire il nostro cuore.

Mons. Antonio Interguglielmi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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