04.05.2025 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

La scoperta della fede è in qualche modo riassunta nel Vangelo di Giovanni di questa terza domenica di Pasqua: è obbedire alla Sua Parole e così riconoscere Gesù, poterlo vedere vivo e presente nella nostra vita. È quello che avviene per gli apostoli in quel mattino, dopo una notte di pesca infruttuosa: obbediscono al suo invito e così lo riconoscono.

Gesù si fa presente alla fine della notte, sul mare, che nella Scrittura è il segno della morte, della fine di tutto: ma Lui apre il mare, così come era avvenuto per il popolo d’Israele quando, uscito dalla schiavitù dell’Egitto, il Signore lo face passare all’asciutto.

Cristo spesso si manifesta in una sofferenza, in una delusione, perché non è indifferente a quello che viviamo: quando nel lavoro, nel matrimonio, nella salute ci troviamo con un evento che ci distrugge (potrebbero essere i tuoi figli, il carattere di tuo marito, una delusione sul lavoro…) noi tutti soccombiamo, facciamo esperienza in qualche modo della morte.

In questa situazione però possiamo seguire Cristo, fidarci della Sua Parola: “Gettare la rete dalla parte destra”, non è altro che fare qualcosa che non corrisponde al nostro senso di giustizia, alla ragione, neppure alle nostre qualità (gli apostoli erano pescatori esperti, di mestiere) o ai nostri sforzi e buoni propositi (hanno pescato tutta la notte), ma solo alla Parola di Cristo. Riconoscere oggi Cristo, fidarsi di Lui, significa, vincere le morti “quotidiane”.

Forse oggi Cristo ti chiede di perdonare, di non vendicarti, di non disperare, ma di confidare in Lui, perché ti aiuterà. Il Signore non ti lascerà nello sconforto, non lascerà senza risposta le nostre attese. Come per i pescatori di Galilea allora la nostra delusione diventerà esperienza di Risurrezione.

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