01.05.2022 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

È nel momento in cui tutto sembra perso, quando ormai non abbiamo più aspettative, che si manifesta Gesù, quando tutte le nostre risorse sono oramai esaurite: è l’esperienza degli apostoli. Cristo è morto, e con Lui tutti i sogni di una vita diversa. Meglio a tornare al vecchio lavoro di pescatori, a quello che hanno sempre fatto.
Ma nulla va bene. Tutta la fatica della notte per gli apostoli è stata vana: è in questo momento che appare Cristo e fa loro una richiesta strana, senza senso per chi è come loro un pescatore esperto, che conosce il lago meglio di chiunque altro; ma lo ascoltano. Se con gli occhi non lo hanno ancora riconosciuto, probabilmente il loro cuore lo ha sentito.
E avviene quello che sempre accade quando ascoltiamo la voce di Gesù, senza chiedere spiegazioni o fare domande: si trovano con una pesca ricchissima, il frutto del gettare la rete dall’altra parte. Una pesca così abbondante che quasi non riescono a portarla a terra. Sant’Agostino vede in questa pesca anche un simbolo e commenta così: «Che significa: non riuscivano più a tirarla? Significa che coloro che appartengono alla risurrezione della vita, cioè alla destra, e finiscono la loro vita nelle reti del cristianesimo, appariranno soltanto sulla riva, cioè alla fine del mondo, quando risorgeranno.»
Solo Cristo ha il potere di trasformare le nostre notti di delusioni e di tristezza in un’alba nuova di Speranza, il buio dei nostri insuccessi, in una mattina di luce, di gioia immensa!
Questa è la Pasqua!

 

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