13.02.2022 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

«Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete». Beati è sinonimo di felici: come posso essere felice in queste situazioni? Gesù non ci invita certo alla sofferenza e al pianto, ma a poter scoprire che nelle difficoltà della vita, nelle sofferenze e nelle solitudini, Lui è presente, possiamo incontrarlo e ricevere da Lui la consolazione del Suo amore infinito.
Nella prima lettura di oggi il profeta Geremia ci avverte: «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore». Quali consolazioni cerchiamo nella vita? Quanto è importante cercare sempre il nostro soddisfacimento, crearci sicurezze per costruirsi un ruolo e una posizione, per poter essere “riconosciuti dagli uomini”?
Tutti noi cerchiamo di realizzarci e questo è buono, ma la vera domanda è dov’è il nostro cuore? Dove cerchiamo davvero la felicità? Perché se non troviamo il senso profondo di quello che viviamo, se ci accontentiamo di vivere alla superfice, potremmo sprecare la nostra vita, non arrivare al suo senso profondo e alla bellezza che è nascosta in ogni istante della nostra esistenza.
Verrà un momento in cui tutto quello in cui abbiamo messo il cuore, abbiamo speso tante energie e speranze, ci deluderà; ed è questo un tempo di Grazia, un tempo di verità. Un’opportunità unica per riprendere in mano la nostra vita. Affidarla al Signore, a Lui che non delude, l’unico che compie sempre le sue promesse di felicità.
Ecco il senso delle parole di Gesù.

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