14.05.2023 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
L’uomo si affanna nel cercare cose che lo appaghino, che diano un senso al proprio “essere”, ma lo cerca sempre fuori di sé, così come se raggiungere obiettivi potrebbe dare un motivo per vivere. In realtà tutti noi cerchiamo in questo modo di essere amati e riconosciuti. Tutti siamo infatti alla ricerca dell’amore, della Verità, del senso delle cose, del senso della nostra vita.
Ma per quanto ci affanniamo, finiamo per scoprire che tutto quello in cui avevamo riposto tante speranze non è sufficiente. Sempre ci rimane un senso di incompiutezza, come un sapore amaro di non aver poi scoperto davvero quella pienezza che cercavamo. Perché quello che cerchiamo è già in noi, la vita eterna che Cristo ci ha donato per amore a noi, «perché io vivo e voi vivrete».
Nel profondo di ognuno di noi è nascosto questo desiderio di Amore puro, che non è altro che la nostra chiamata alla felicità che si può realizzare solo donandoci: questo desiderio diviene chiaro quando accogliamo il Signore. Un uomo incontra la fede quando si rivolge verso Dio e lo ascolta: in quel momento comincia a fiorire, tutto intorno a lui diviene come una rosa che rende bello il giardino.
La fede non è altro che scoprire che Gesù ha un amore sconfinato verso di noi, un amore puro, senza limiti o condizioni: Lui lo ha mostrato dando la Sua vita per noi. Incontrare questo Amore puro, fedele e pieno, è fare l’esperienza più fantastica! Sentirsi amati così, senza condizioni o esigenze, è sperimentare cosa vuol dire la Vita eterna.
Questa scoperta ci permette di ricevere il Suo Spirito e così osservare i suoi comandamenti, come ci chiede Gesù nel Vangelo di questa domenica, non sarà un obbligo che ci schiaccia ma una risposta a questo amore: abiterà allora in noi lo Spirito consolatore, una pace profonda che ci fa sentire che non siamo soli, ma Cristo vive in noi, perché abbiamo scoperto il Suo Amore.
Mons. Antonio Interguglielmi